Teatro

Quando il palcoscenico si tinge di noir

Non poteva che essere un noir il mio primo spettacolo teatrale, portato in scena dal celebre duo di attori imperiesi formato da Giorgia Brusco e Eugenio Ripepi.

Prigioniera!

Prigioniera, il fantathriller teatrale scritto da Marco Vallarino

Una rivoluzione nella rivoluzione, un’opera a metà tra thriller e fantapolitica che rilancia, anche con un pizzico di humour e sfiorando più volte il paradosso, il controverso argomento della secessione. La storia è infatti ambientata in un futuro imprecisato, nella Repubblica Federale di Padania.

Il Nord Italia ha finalmente raggiunto l’agognata indipendenza diventando una potenza economica dell’Europa. Tuttavia, all’interno del nuovo superstato si agitano i moti indipendentisti dei liguri, ansiosi di dare vita a una propria nazione in riva al mare, lontana dalle nebbie della pianura padana. Così una giovane studentessa genovese, fermata nel cuore della notte a un posto di blocco alle porte di Milano, viene subito sospettata di essere una spia.

Segregata nella guardina di un posto di polizia, subirà il brutale interrogatorio dell’inflessibile comandante del distretto. L’uomo tenterà con ogni mezzo di farla confessare, mentre la ragazza continuerà a proclamarsi innocente. Tra continui capovolgimenti di fronte soltanto un ultimo colpo di scena finale potrà dimostrare (forse) chi aveva torto e chi ragione.

Attori: Eugenio Ripepi e Giorgia Brusco

Reading

Sono sempre stato contrario ai reading durante le presentazioni di libri. Credo sia piú opportuno lasciar andare l’autore a ruota libera, aizzato magari da chi lo presenta o meglio ancora dal pubblico. Le letture secondo me ammazzano il ritmo e spesso rappresentano una buona occasione per chi si annoia per menare le tolle senza dare troppo nell’occhio.

Tuttavia so benissimo quanto sia affascinante sentir leggere un racconto, soprattutto in pubblico, cosí insieme a un gruppo di amici attori, musicisti e (come ama definirsi qualcuno) agitatori culturali, ho messo su un paio di spettacoli dedicati ad alcuni di quelli che considero i miei testi piú impegnati e attuali.

I migliori anni della tua vita

Ideato dall’agitatore culturale (appunto!) Alberto Carli e ispirato al mio omonimo racconto scritto per l’antologia dell’Unità Invito alla Festa con delittoI migliori anni della tua vita è un susseguirsi di letture, tratte dal racconto o comunque dedicate al rapporto con la morte, intervallate o accompagnate da brevi brani musicali, fino ad arrivare al gran finale – originariamente a sorpresa – con l’inno della Resistenza “Fischia il vento” del partigiano imperiese Felice Cascione.

Attori: Eugenio Ripepi e Giorgia Brusco

Musicisti: Marco Moro (flauto) e Simone Mazzone (chitarra)

Movimenti invisibili

Segnalato da Mentelocale e Thriller Magazine

Uno spettacolo contro il razzismo, per dimostrare che i veri criminali non hanno colore perché nessun colore può essere cattivo come loro. Movimenti invisibili è un «dramma della comunicazione in tre atti». Riprende alcuni miei vecchi racconti scritti per Il Secolo XIX e La Riviera sulle avventure e disavventure dei cittadini extracomunitari in Italia.

Il primo atto dello spettacolo, intitolato Carnevale tragico, parla di Rachid, immigrato magrebino che, arrivato clandestinamente in Italia, diventa subito ostaggio di una organizzazione criminale e vede così infrangersi il suo sogno di «integrarsi» (come si dice) e trovare un buon lavoro per mettere da parte qualche risparmio da inviare alla famiglia rimasta in Africa.

Il secondo atto si intitola Il diario di Amina ben Said e si occupa della giovanissima Amina. Una bambina marocchina costretta suo malgrado a riscrivere il diario di Anna Frank aggiornandolo all’avvento della Bossi-Fini, la legge sull’immigrazione che lega il rilascio del permesso di soggiorno al possesso di un regolare contratto di lavoro.

Il terzo atto, A mezzanotte va la ronda del dispiacere, è una parodia delle ronde leghiste che nell’autunno del 2003 animarono le notti sanremesi, creando un certo scompiglio (e qualche imbarazzo) sia tra gli immigrati (clandestini e, soprattutto, non) che tra la gente del posto.

Ogni racconto è introdotto da una canzone scritta e interpretata da Eugenio Ripepi, con chitarra, tastiera e armonica. L’intero spettacolo dura circa un’ora e può essere facilmente abbinato a dibattiti o cene a tema, magari con piatti marocchini.

Attori: Eugenio Ripepi e Giorgia Brusco

Musicisti: Eugenio Ripepi (chitarra e armonica) e Fabio Zenoardo (basso)