Adriano Dominici è stato l’editore che, nel 1998, ha pubblicato il mio primo libro. La raccolta di racconti fantanoir Ombre, poi recensita da vari siti e periodici, tra cui l’Almanacco della Paura di Dylan Dog. Una pubblicazione felice per entrambi, ma anche coraggiosa, come ho raccontato nell’articolo scritto per il venticinquennale della prima presentazione. Per un editore locale, conosciuto e rinomato per i saggi di cultura ligure, si trattava di un libro insolito, che proponeva storie perlopiù di fantascienza e horror. Generi considerati di nicchia, difficili da vendere, ieri come oggi.
Per questo sono sempre stato grato a Adriano Dominici per aver accettato di fare quella scommessa, senza la certezza di vincerla. Oggi mi fa particolarmente piacere segnalare l’iniziativa che la nostra città gli ha dedicato, a vent’anni dalla sua scomparsa. A Dominici, morto nel 2004 a soli sessant’anni, è stata infatti intitolata una targa viaria nella rotonda in fondo a viale Europa. Uno spazio verde nel quartiere di Castelvecchio, poco lontano dalla storica sede della sua casa editrice, dove le piccole storie imperiesi diventavano grandi libri.
Una preziosa opera di divulgazione e valorizzazione
Dopo avere iniziato come apprendista tipografo alla Fratelli Carli negli anni Cinquanta, Adriano Dominici decise di mettersi in proprio. Più che stampare gli interessava pubblicare. In totale i libri realizzati, con l’aiuto anche della moglie Antonella Gaibisso e di studiosi del territorio come Lucetto Ramella, furono più di trecento. Un’opera di divulgazione e valorizzazione del patrimonio letterario imperiese, e anche ligure, ancora oggi preziosa. Prima di Internet, Dominici aveva creato una rete di contatti capace di dare grande visibilità alla cultura ponentina. Per i suoi meriti culturali e imprenditoriali, nel 1979, a soli 36 anni, fu nominato dal Presidente Sandro Pertini Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Dopo la morte di Adriano Dominici, la moglie ha continuato a vendere i libri della casa editrice, per mantenere il suo impegno divulgativo. Ogni tanto è anche uscita qualche nuova pubblicazione. Nel 2014/15 la biblioteca Lagorio di Imperia gli ha dedicato una mostra, che ha riunito gran parte del suo catalogo e quindi della sua storia.
Per me, come ho già scritto l’anno scorso, quello con Dominici è stato un incontro fortunato. Sia per la scoperta della sua passione per la fantascienza, che mi ha permesso di pubblicare i miei racconti, sia per tutto quello che è successo dopo. E che non è ancora finito. Perché c’è sempre qualcosa che gira, come in quella rotonda di Castelvecchio.