Sabato 5 febbraio non sarà soltanto il giorno del derby Inter-Milan e della serata finale del Festival di Sanremo. AI Open Mind, il progetto divulgativo sulla intelligenza artificiale di cui vi ha già parlato, ospiterà la video presentazione di Homo Cyber Ludens. Il libro sulla evoluzione sociale dei videogiochi, al quale ho contribuito con un breve saggio sullo “schermo oltre la pagina”, sarà al centro dell’evento sul rapporto tra videogiochi e società, che andrà in scena alle 17 su Zoom e potrà essere seguito in diretta su Facebook. Insieme a me, in veste di relatori, ci saranno Marco Accordi Rickards e Umberto Sisia. Il relatore sarà invece Gianluigi Marsibilio, scrittore e autore di podcast.
Accordi Rickards parteciperà in veste di curatore di Homo Cyber Ludens e anche di direttore della Vigamus Academy, il corso di laurea orientato allo studio dei videogiochi come mezzo d’espressione, forma d’arte e realtà d’impresa. Sisia interverrà come docente di lettere di scuola superiore, per illustrare finalità e risultati dell’utilizzo didattico dei videogiochi. Io invece racconterò come i videogiochi abbiano introdotto, già negli anni ’70 con l’avvento della narrativa non deterministica, un nuovo modo di leggere e scrivere.
Imparare a programmare scrivendo videogiochi
L’occasione mi permetterà anche di dimostrare come la realizzazione di opere metaletterarie costituisca anche un modo per avvicinarsi al mondo della programmazione. Scrivere un semplice gioco di avventura a interfaccia testuale con un linguaggio generalista come il C, Lua o Python, permette infatti di apprendere nozioni rilevanti sulla stesura di un codice sorgente. Innanzi tutto, l’inserimento di mappa, oggetti, vocaboli, azioni permette di familiarizzare con i tipi di dato, semplici e complessi.
Partendo dalle variabili si arriva, con la definizione delle varie parti della storia, fino ai vettori e alle strutture ed eventualmente, nel C++ e in Java, agli oggetti. La gestione degli input del giocatore permette invece di studiare la gestione delle stringhe (fgets, strtok, strlen, strcmp). Si passa poi all’introduzione dei cicli condizionali (if, switch) e ricorsivi (for, while), necessari per trovare un riscontro ai comandi riconosciuti e far proseguire l’azione. C’è anche la possibilità di lavorare sul salvataggio di dati su file, per memorizzare la posizione di gioco. Tanta roba per una lezione di informatica.
AI Open Mind apre la mente sulle potenzialità dei videogiochi
Peraltro, come ho scritto proprio su AI Open Mind, i videogiochi sono una delle forme di intelligenza artificiale con cui ci confrontiamo più spesso. Rappresentano forse la prima porta che si è aperta su un mondo destinato a sovrapporsi sempre più a quello reale. È quindi importante conoscerne a fondo le potenzialità.
L’evento sarà aperto alle domande del pubblico, tramite il link di Zoom che sarà pubblicato sul sito di AI Open Mind. Come sempre, il mio invito è di partecipare numerosi, anche per fare due chiacchiere con l’Homo Cyber Ludens.
Dopo la diretta di sabato, l’incontro potrà essere (ri)visto su Facebook e YouTube. Intanto è uscito un bell’articolo di presentazione su Media2000, media partner di AI Open Mind.