Intervista all’autore napoletano sul romanzo noir edito da Rizzoli e pubblicato anche in Russia e in Cina
Nel luglio del 2017 ebbi l’occasione di presentare Massimiliano Virgilio e il suo romanzo L’americano a Sanremo. L’autore napoletano era uno degli ospiti di Soleà, la rassegna letteraria che avevo organizzato insieme agli amici della cooperativa CMC. La manifestazione, che poi vinse il premio Festivalmare della Stampa, era dedicata al ricordo di Jean-Claude Izzo e al noir mediterraneo più in generale.
Virgilio portò a Sanremo una intensa storia di camorra e amicizia (e amore, certo) che di lì a pochi mesi divenne un bestseller internazionale. Dal nostro incontro a Soleà nacque una bella intervista. Purtroppo non riuscii a pubblicarla, ma ora per fortuna potete leggerla qua.
L’americano
L’amicizia come forma di salvezza dal crimine e opportunità di (ri)costruire un futuro che non c’è più. L’americano, il romanzo dell’autore partenopeo Massimiliano Virgilio, pubblicato anche in Cina dopo essere già arrivato in Russia e vari altri paesi d’Europa, è una storia di destini incrociati e capovolti. Un noir in cui il lieto fine, se davvero c’è, va costruito pagina per pagina, con tanto coraggio e la consapevolezza che il primo nemico da combattere è dentro di noi.
Marcello e Leonardo sono due bambini che crescono nello stesso quartiere degradato della Napoli degli anni 80, in cui la camorra faceva affari d’oro e ogni settimana sparivano persone senza lasciare traccia. Marcello è figlio di Eduardo, impiegato modello del Banco di Napoli, che cerca di tenerlo lontano dalla strada nella speranza che, a dispetto della crisi incombente, possa trovare anche lui un buon lavoro. Leonardo è figlio di Vincenzo, uomo di fiducia (e di fatica) del boss locale, Faccia di pietra. Il giovane finirà per seguirne l’esempio e coinvolgerà Marcello nelle sue prime imprese criminali, finché le loro strade non si separeranno per colpa di una ragazza. Molto tempo dopo, si incontreranno di nuovo e capiranno di essere l’uno la soluzione dei problemi dell’altro.
L’importanza dell’amicizia
Perché l’amicizia è così importante per Leonardo e Marcello? “Pur essendo due ragazzi assai diversi, sono accomunati dalla mancanza di futuro, generata dalla crisi economica. Tutto ciò che hanno è la possibilità di contare uno sull’altro. Dopo essersi divisi, entrambi finiranno per innamorarsi e sposarsi, e si sentiranno felici. Ma poi arriveranno difficoltà che, senza l’amico di sempre, sarà difficile superare.”
Intanto la camorra continuerà a prosperare e diventerà per qualcuno la possibilità di saldare in pari il conto con la vita, dopo varie difficoltà e delusioni. “La camorra è un gigantesco comitato di affari criminale. A differenza di mafia e ’ndrangheta, non si basa su legami ideologici o di sangue. Mira a fare soldi e prospera laddove non sembrano esserci alternative per trovare un lavoro, perché lo Stato è assente, o così pare. Per molti dei personaggi della mia storia è inevitabile averci a che fare, ma a nessuno di loro gioverà. Per ognuno si tratterà di un momento di debolezza che finirà per condizionare a lungo, se non per sempre, la propria vita.”
Marco Vallarino