Il commissario Ricciardi diventa un fumetto

Intervista a Maurizio de Giovanni sull’iniziativa di Sergio Bonelli Editore

In attesa di sbarcare in tv come fiction di punta di una delle prossime stagioni Rai, il commissario Ricciardi è diventato un fumetto.

Il commissario Ricciardi al Gambrinus nel fumetto Bonelli

Il malinconico detective nato dalla penna di Maurizio de Giovanni è arrivato in edicola e in libreria nel primo di quattro albi che l’editore Bonelli ha dedicato alla serie delle stagioni. Quella che, tra il 2007 e il 2010, ha lanciato il personaggio e anche il suo autore.

Il progetto è nato con uno scopo duplice. Da una parte, importare nel mondo del fumetto il successo stellare dei romanzi di Maurizio de Giovanni. Dall’altra, trovare (ancora) nuovi lettori per le intrepide gesta del suo commissario.

Le indagini dell’integerrimo commissario Ricciardi nella Napoli fascista degli anni 30

Luigi Alfredo Ricciardi è un poliziotto integerrimo che indaga nella Napoli fascista degli anni 30. Non fa sconti a nessuno, perché non gli interessa fare carriera seguendo la corrente del momento. Ciò che vuole è dare giustizia a chi può chiederla solo a lui: i morti che il commissario vede grazie alla dote soprannaturale chiamata “il fatto”. Al suo fianco c’è l’infaticabile brigadiere Maione, che lo segue ovunque. E poi il dottor Modo, medico legale antifascista e ansioso come lui di trovare l’autore di ogni delitto.

Claudio Falco è lo sceneggiatore al quale Bonelli ha affidato l’adattamento a fumetti de Il senso del dolore. L’inverno del commissario Ricciardi. Una storia di amore e odio che si apre al real teatro di Napoli con la morte di Arnaldo Vezzi. Il famoso (e spocchioso) tenore è stato trafitto da una scheggia di vetro in camerino, dopo una lite con qualcuno che si è dileguato nel nulla. Daniele Bigliardo è il disegnatore, che insieme a de Giovanni, coinvolto come soggettista, completa un trio di autori tutto campano.

Il fumetto certifica la popolarità del commissario Ricciardi

“Non una semplice coincidenza” assicura Maurizio de Giovanni. “Ma il segno che anche a Napoli e dintorni ci sono forze creative e artistiche importanti, che talvolta possono unirsi in sinergie importanti. Il fumetto del commissario Ricciardi è per me un bel premio. Certifica la popolarità del personaggio e mi ripaga di tanti sforzi.”

L’albo, di 158 pagine, è stato realizzato con una particolare gradazione a doppia tinta che, rispetto al tradizionale bianco e nero di Bonelli, aggiunge fascino alla narrazione. La Napoli degli anni 30, dilaniata dal contrasto tra l’ostentata ricchezza di nobiltà e alta borghesia e la drammatica povertà dei bassifondi, è stata illustrata minuziosamente.

Il commissario Ricciardi ha il volto dell’Andy Garcia degli anni 80

“Una città bellissima, così come le tavole che la raffigurano” assicura de Giovanni. “Riguardo ai personaggi, Ricciardi è ispirato come immagine al primo Andy Garcia degli anni 80, quello de Gli intoccabili e Il padrino III. Livia, la vedova di Vezzi che diverrà una sua cara amica, è un incrocio tra Ava Gardner e Monica Bellucci. Il dottor Modo è un omaggio a Vittorio De Sica. Poi c’è la rappresentazione grafica del fatto, molto suggestiva. Tuttavia, continuo a credere che la fantasia dei lettori dei romanzi possa essere altrettanto funzionale. Il fumetto reca comunque le stesse forze dirompenti e primitive presenti nel libro, che sono alla base della vita dell’uomo e delle sue azioni: l’amore (e la sua degenerazione, l’odio) e la fame.”

All’avvio del progetto, nato da un’idea di Luca Crovi, si era anche discussa la possibilità che de Giovanni scrivesse storie inedite per i fumetti Bonelli. “Confesso che l’idea mi tenta” ammette l’autore. “Per ora però preferisco concentrarmi con gli sceneggiatori sulla trasposizione dei romanzi già pubblicati. Sono tutte storie che mi piacerebbe vedere a fumetti.”

La serie Bonelli sulle stagioni del commissario Ricciardi sarà a cadenza quadrimestrale e proseguirà a febbraio del 2018 con l’albo La condanna del sangue sceneggiato da Sergio Brancato e illustrato da Lucilla Stellato.

All’iniziativa è stato anche dedicato un trailer su YouTube.

Marco Vallarino