Cuori Selvaggi è il tema dell’edizione 2022 del Salone del Libro di Torino. La manifestazione allestita presso Lingotto Fiere si è aperta giovedì 19 maggio con l’intervento dello scrittore indiano Amitav Ghosh e si concluderà domani, lunedì 23, con altri eventi di grande valore culturale.
Tra le centinaia di case editrici presenti, c’è anche All Around che nel 2018 ha riportato in libreria il mio romanzo Il cuore sul muro. E il libro fa bella mostra di sé sulla bancarella dell’editore romano, insieme ad altri titoli in attesa di nuovi lettori e lettrici. A distanza di oltre tre anni dalla pubblicazione, è bello vedere come il testo, già ristampato due volte, desti ancora interesse.
Peraltro ad aprile, dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia di Covid, ho ripreso gli incontri nelle scuole che lo hanno scelto come lettura didattica per le classi del biennio. E nuovi eventi sono già in programma per l’autunno, in Liguria e altrove.
Storia d’amore a tinte dark – come l’ha definita Thriller Magazine – ambientata nel mondo della scuola e della street art, Il cuore sul muro è anche un giallo sociale, che indaga il malessere della vita di provincia. Per questo è in grado di appassionare anche un pubblico adulto. Inoltre offre spunti di riflessione su temi legati alla cronaca nera, come il malaffare dello spaccio di droghe sintetiche e le sue tragiche conseguenze.
I cuori selvaggi della street art
Il cuore sul muro è però anche un romanzo che fa battere forte i cuori selvaggi della street art. Quelli dei maghi dello spray: i giovani creativi un tempo additati come teppisti e oggi chiamati con le loro bombolette a riqualificare le aree degradate dei tessuti urbani. La storia comincia infatti con una curiosa caccia al tesoro a base di graffiti. Una situazione che permette al giovane protagonista di incontrare i writer che di notte tappezzano il centro cittadino di scritte, simboli, disegni dal significato oscuro. Scorribande passate alla storia come la guerra dei graffiti che si è realmente scatenata a Imperia, la mia città, nel 2003. Una vicenda che ho seguito all’epoca come (ancora giovane) giornalista del Secolo XIX. E che mi ha ispirato parte della trama del romanzo, che come detto è soprattutto una storia d’amore e d’amicizia.
Il fatto che la vicenda si svolga nell’ormai lontano 2003, quando Internet era agli albori in Italia, permette ai giovani lettori e lettrici di oggi di vedere come fosse la vita senza smartphone né social network. Un’epoca in cui si usavano gli “squillini” per comunicare, quando non si aveva credito per mandare sms o telefonare. E per vedere qualcuna o qualcuno bisognava uscire di casa e consumare le suole delle scarpe lungo le strade della città, fino a fare l’incontro fatidico, senza schermi o tastiere dietro cui rifugiarsi.
Lo schermo oltre la pagina
Gli schermi di smartphone, tablet, pc offrono però anche modi nuovi di leggere e scrivere. Come ho spiegato nel breve saggio che ho scritto per il volume Homo Cyber Ludens di Idra Editing, l’applicazione della gamification allo storytelling, e viceversa, permette allo schermo di diventare una pagina “evoluta” che fa da sfondo a un fenomeno letterario chiamato Interactive Fiction in grado di offrire esperienze entusiasmanti. Se non sapete di cosa sto parlando, date un’occhiata al mio nuovo racconto interattivo, scritto per gli amici della Vigamus Academy di Roma. E buon divertimento! – oltre che buona lettura.