Diano Marina, città d’arte e cultura

Non solo spiagge e mare a Diano Marina, ma anche antichi edifici e monumenti che raccontano la storia del paese. La cosiddetta città degli aranci, “capoluogo” del golfo dianese, vanta importanti opere di architettura religiosa, oltre che palazzi di natura civica.

La chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate, situata sul lungomare Garibaldi, risale al XIV secolo. L’attuale conformazione è però dovuta a un progetto dell’architetto Luigi Crescia, sviluppatosi intorno alla metà del XIX. Altri lavori sono stati fatti nel 1890, in seguito al terremoto che aveva danneggiato la chiesa, e più recentemente nel 1991 e nel 2002. L’interno è caratterizzato dal duplice colonnato che divide le tre navate, mentre nel catino absidale si trova un affresco dedicato alla figura di sant’Antonio abate tra gli angeli e realizzato dal pittore Raffaele Resio. Tra le opere più antiche presenti nell’edificio, spiccano il pulpito ottagonale in marmo bianco di Carrara, realizzato nel 1586 da Giovanni Augustallo, e la fonte battesimale opera del marmoraro Gaetano Aschero, datata 1743.

L’oratorio dell’Annunziata

Molto antico è anche l’oratorio della Santissima Annunziata, che si affaccia come la parrocchiale su corso Garibaldi. La costruzione sembra risalire al Medioevo, ma nel corso dei secoli ha subito varie trasformazioni, come quella successiva al terremoto del 1887 che ne ha capovolto l’orientamento. Al suo interno sono presenti pregevoli affreschi di Tommaso e Matteo Biazaci dedicati alla vita della Vergine Maria.

Al XVI secolo risale invece villa Scarsella. Lo stabile di via Cavour era in principio un convento dei frati domenicani, poi chiuso nel XIX. Oggi è sede di una scuola primaria. Nel suo parco, d’estate, vanno in scena apprezzati eventi di musica e teatro.

Un altro sito significativo di Diano Marina è il monumento ai caduti della seconda guerra mondiale. La statua in bronzo realizzata dallo scultore Sauro Cavallini nel 1983 si può ammirare nella centralissima piazza Martiri.

Sul lungomare – corso Garibaldi – si trova il palazzo del Parco. Risalente al XIX secolo, costituisce il principale polo culturale cittadino. Ospita infatti sia il museo civico, sia la biblioteca.

Museo civico Marm

Diano Marina, palazzo del Parco

Il Marm – museo archeologico risorgimentale minerario – è una fonte di sapere inesauribile. Il luogo dove residenti e turisti possono soddisfare la propria curiosità sulla storia e la geografia locali. Allestito su due piani e diviso in tre sezioni, il museo è principalmente orientato alla riscoperta delle antiche origini del golfo. Si tratta infatti di una zona che già in epoca classica era piuttosto frequentata, essendo situata sulla via Iulia Augusta.

Ancora prima, nel neolitico, pare che il comprensorio dianese abbia visto il passaggio di popolazioni primitive che hanno lasciato varie tracce. Tracce che, come quelle romane, sono state recuperate, grazie anche ai lavori di scavo compiuti a metà del XX secolo dall’archeologo Nino Lamboglia. Il frutto di quelle ricerche è oggi visibile nella sezione archeologica Lucus Bormani del museo. L’allestimento, diviso in dieci sale, offre anche la riproduzione multimediale degli antichi culti praticati nel territorio che fu poi intitolato alla dea Diana.

La sezione risorgimentale Andrea Rossi è intitolata al celebre “pilota dei Mille”. Ospita cimeli appartenuti al garibaldino originario di Diano Castello e anche al generale Nicola Ardoino, altro celebre combattente dianese dell’epoca. Nella sala sono esposte bandiere, divise (compresa quella dei garibaldini), medaglie, armi, documenti. C’è anche la leggendaria “lanterna” utilizzata da Garibaldi nella discesa dell’Aspromonte e poi donata alla figlia di Rossi.

La sezione mineralogica De Cavero presenta invece la collezione di minerali appartenuta all’ingegnere De Cavero. Il Comune la acquistò dal grande esperto di mineralogia negli anni 60 del secolo scorso. L’esposizione conta circa 250 pezzi. Oltre a esemplari di pirite di vario tipo (cubica, a grossi cristalli, iridescente, brillante), ci sono campioni di gesso, calcite, salgemma viola. E ancora limonite, fluorite, azzurrite, celestina, aragonite, ametiste, lapislazzuli, quarzi, galene, zolfo e oligisti.

Biblioteca civica Angiolo Silvio Novaro

Strano ma vero, fino agli anni 70 la città di Diano Marina non ha avuto una biblioteca civica. È stata Margherita Drago, assessora alla cultura a cui oggi è intitolata una delle sale dello stabile, ad aprirla, nel 1972. L’obiettivo era quello di radunare in un unico luogo le collezioni di libri sparse in vari archivi. Da allora, la biblioteca di Diano Marina, intitolata al poeta di casa Angiolo Silvio Novaro e allestita al primo piano del palazzo del Parco, è un punto di riferimento della vita culturale e sociale cittadina. Sugli scaffali si possono trovare oltre 25.000 volumi, insieme a riviste e giornali.

La sala conferenze intitolata all’assessora Drago ospita spesso incontri con scrittori e anche videoproiezioni, mentre le due postazioni informatiche, utilizzabili gratuitamente per un’ora, permettono di accedere a Internet, visionare cd e dvd e anche stampare documenti (a pagamento). Inoltre il wi-fi permette a chiunque di collegarsi alla rete con il proprio dispositivo.

L’iscrizione alla biblioteca di Diano Marina è gratuita e il prestito permette di prendere due libri alla volta e tenerli per un mese. Grazie (anche) alle frequenti donazioni dei visitatori, il catalogo è molto aggiornato in fatto di novità. Ogni settimana, per aiutare gli iscritti a vincere l’imbarazzo della scelta, vengono proposte letture a tema.

Ci sono anche molte pubblicazioni per bambini e ragazzi, tra cui fumetti e riviste. Ai più giovani è stato infatti riservato uno spazio apposito per favorire ricerche e approfondimenti di temi storici locali. Questo per dimostrare loro che non esiste solo Internet come fonte di notizie. In biblioteca, possono esserci testi e informazioni che in rete non sono ancora arrivati, perciò è importante guardare anche sui libri, oltre che online.

Gli orari di apertura della biblioteca sono disponibili sul sito turistico del Comune.

Cinema teatro Politeama Dianese

Il Politeama Dianese è un edificio che vanta quasi centoquaranta anni di storia, essendo stato costruito nel 1882. Inizialmente era una sala per le adunanze, che aveva preso il posto di un vecchio asilo. Riunioni politiche, conferenze, corsi di formazione ante litteram sono alcuni degli eventi che il Dianese ha ospitato nei primi anni di vita, offrendosi fin da subito come elemento di spicco del tessuto sociale cittadino. All’inizio del Novecento, lo stabile ha cominciato a proporre anche proiezioni cinematografiche, mentre il nuovo fenomeno ricreativo prendeva piede in Italia. I dianesi hanno così potuto ammirare i capolavori del cinema muto in arrivo da Stati Uniti e Gran Bretagna.

C’era però anche una fitta programmazione di pièce e operette, proseguita fino al secondo dopoguerra. Il Dianese è poi diventato soprattutto un cinema e ha subìto un consistente ingrandimento. I lavori, con l’aggiunta di una nuova ala, hanno portato alla realizzazione di quello che ancora oggi è l’ingresso dello stabile, al numero 35 di via Cairoli.

Negli anni 90, un’altra ambiziosa ristrutturazione, con il rifacimento dell’area del palcoscenico, ha permesso di tornare a ospitare spettacoli teatrali. Grazie alla direzione artistica prima di Diego Pesaola, poi di Sandro Palmieri, infine di Clara Costanzo, il Dianese si è imposto all’attenzione degli appassionati della prosa come una delle realtà più vivaci del panorama teatrale ponentino e non solo. Walter Chiari, Johnny Dorelli, Ernesto Calindri, Angela Finocchiaro, Michele Placido, Franca Valeri sono alcuni dei grandi artisti che il Politeama ha accolto sul suo palcoscenico, durante le stagioni di prosa. Un altro appuntamento apprezzato dai frequentatori della sala è il Cineforum, che d’inverno al martedì sera offre interessanti opere d’autore.

Marco Vallarino