Homo Cyber Ludens è il titolo del libro che Idra Editing ha dedicato al protagonista della rivoluzione sociale e filosofica innescata dall’avvento dei videogiochi. Opere commerciali nate in principio per meri scopi d’intrattenimento, ma divenute col passare delle decadi un fenomeno artistico e sociale di assoluto rilievo. Questo grazie allo sviluppo delle tecnologie informatiche e anche a una maggiore consapevolezza delle potenzialità di questa forma d’espressione. I videogiochi infatti sono oggi utilizzati con profitto anche in campo didattico e commerciale grazie alla gamification. E hanno superato cinema e letteratura nella capacità affabulatoria declinata nello storytelling.
Il volume curato da Marco Accordi Rickards e Fabio Belsanti, disponibile su Amazon anche in inglese, presenta gli interventi di trenta personalità del metaverso digitale. E tra gli studiosi, creativi e imprenditori dell’industria videoludica scelti dai curatori per dare vita all’opera con il proprio pensiero, ci sono anch’io.
Giocare con le parole
In qualità di autore di narrativa interattiva, sono stato scelto per raccontare il ruolo avuto dai videogiochi – e quindi dall’homo cyber ludens – già negli anni ’70 nella nascita di una nuova forma di scrittura e quindi di lettura. Quella della narrativa non deterministica. Un tipo di produzione metaletteraria capace di superare i limiti fisici della pagina e quindi della lettura sequenziale per offrire al lettore la capacità di giocare nella storia anziché con la storia.
Un fenomeno innescato da quelli che poi sarebbero divenuti noti come videogiochi d’avventura, resi famosi in Italia da Enrico Colombini e Bonaventura Di Bello. Opere digitali orientate all’esplorazione e all’indagine, anziché (solo) all’azione, ma soprattutto basate sull’interazione tramite la lettura e scrittura di brevi testi. Una scelta compiuta, all’inizio, per l’impossibilità dei computer dell’epoca di riprodurre certi scenari tipici dei romanzi fantasy e di fantascienza con immagini e suoni adeguati. E poi mantenuta per una ragione stilistica, divenuto il marchio di fabbrica del genere chiamato Interactive Fiction, che ancora oggi intriga milioni di giocatori. E lettori.
Questo quindi il motivo per il quale nel volume di Idra Editing sull’homo cyber ludens – evoluzione digitale dell’homo ludens teorizzato da Johan Huizinga nel 1938 – ha trovato posto un contributo sulle storie da giocare e i giochi da leggere, che molti di noi conoscono come avventure testuali.
Gli autori e le autrici di Homo Cyber Ludens
Nico Balletta, David Cage, Don Daglow, Jos De Mul, Kate Edwards, Marta Fijak, Susan Gold, Ian Livingstone, American McGee, Warren Spector, Alessandra Van Otterlo, Francesco Toniolo, Roberto Talamo, Matteo Sosso, Micaela Romanini, Federico Palmieri Di Pietro, Manuel Maximilian Riolo, Ivan Paduano, Maico Morellini, Piero Molino, Enrico Martines, Lukha B. Kremo, Eugenio Iorio, Roberto Genovesi, Elisa Di Lorenzo, Ennio De Nucci, Guglielmo De Gregori, Giovanni Caturano sono gli altri autori e autrici che potete trovare sulle pagine di Homo Cyber Ludens. Un parterre d’eccezione del quale sono onorato di fare parte.
Insieme a cari vecchi amici come Kremo, Micaela Romanini, Ivan Paduano, Guglielmo De Gregori, ci sono infatti leggende del campo ludico e videoludico come Ian Livingstone, American McGee, Susan Gold, David Cage. Il libro sarà presentato a febbraio in uno dei video incontri divulgativi di AI Open Mind. Vi farò avere presto i dettagli dell’evento. Nel frattempo date un’occhiata all’estratto disponibile su Amazon.