L’immaginazione al potere, oltre che un noto slogan rivoluzionario, è il titolo dell’articolo che ho scritto per il nuovo numero del Corriere dei Ciechi. La rivista mensile edita dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, e diretta da Mario Barbuto, mi ha chiesto, tramite la redattrice Silvia Colombini, di presentare a lettrici e lettori le avventure testuali come tipo di videogioco accessibile anche a chi non può vedere. Le opere di interactive fiction, basate sulla lettura di brevi testi e sulla scrittura di semplici comandi di una o due parole per mandare avanti la storia, possono infatti interfacciarsi con la sintesi vocale e la tastiera braille per permettere davvero a chiunque di giocare.
Spesso descritte come storie che diventano giochi, o viceversa, le avventure testuali sono un mondo in cui si può vedere tutto senza vedere nulla. Leggendo o ascoltando le descrizioni degli scenari che il lettore-giocatore si trova a esplorare, ci si può calare in una realtà parallela, piena di fascino, mistero, intrigo. È celebre la battuta di Sheldon Cooper, che in un episodio della sit-com The Big Bang Theory ha definito la narrativa interattiva il videogioco che sfrutta il chip grafico più potente al mondo: l’immaginazione!
Da sempre, gli utenti non vedenti e ipovedenti sono tra i principali fruitori di videogiochi a interfaccia testuale. Nel mio articolo, leggibile sul sito dell’associazione oltre che sul pdf della rivista, ho provato a reclutare qualche nuovo avventuriero e a fornire indirizzi utili per trovare nuove sfide. Ho parlato di Stregatto, Darkiss, Zigamus, ma anche di Avventura nel Castello, capostipite italiano del genere.
Come si gioca?
A volte, per chi non è pratico del genere, può essere difficile iniziare. L’interazione nelle interactive fiction, come sappiamo, è estremamente codificata. Ma basta leggere con attenzione le istruzioni, presentate all’inizio di ogni storia, per sapere subito cosa fare e come. I punti cardinali nord, sud, est, ovest sono i comandi da digitare per muoversi da un luogo all’altro.
Prendi lo zaino, accendi la torcia, apri la finestra, esamina la scrivania sono invece alcune tipiche azioni che permettono di interagire con la realtà circostante. Ben presto ci si renderà conto che smettere di giocare è molto più difficile che iniziare. Praticamente impossibile. Ogni avventura testuale può rappresentare un’esperienza di gioco capace di tenere il giocatore attaccato al pc, o allo smartphone, per ore.
Naturalmente mi ha fatto piacere che l’Unione Italiana Ciechi mi abbia chiesto di parlare di interactive fiction sul suo giornale. Dopo il reading al buio di luglio al festival AG Noir di Andora, e l’offerta di inserire il mio romanzo Il cuore sul muro nel catalogo del Libro parlato, è stata la conferma che c’è interesse per il mio lavoro di autore a 360 gradi e lo sforzo di renderlo sempre più accessibile.
A proposito di Andora, vi aspetto a fine mese alla serata del dopofestival che faremo ai giardini Tagliaferro. Come autore premiato al concorso, sarò uno degli ospiti e ne approfitterò per tornare a parlare del mio racconto La gatta mortale. Per sapere la data esatta, ancora da definire, date un’occhiata alle mie pagine social nei prossimi giorni. Sarà un altro bel tuffo nel mare noir!