L’avventura testuale And Then You Come to a House Not Unlike the Previous One di B. J. Best ha vinto l’Interactive Fiction Competition 2021, il campionato mondiale di narrativa interattiva che si è svolto nelle scorse settimane. Vi dico subito che non è uno dei giochi che avevo provato e votato durante lo svolgimento del torneo. Marco Innocenti, a sua volta vincitore della IF Comp nel 2012, però me ne aveva parlato piuttosto bene. E infatti, quando mi sono deciso a dargli un’occhiata, nei giorni scorsi, ho capito di trovarmi davanti a qualcosa di notevole. E particolare. Molto.
And Then You Come è quello che è già stato definito come un simulatore di sessioni di gioco a una avventure testuale. Il protagonista è un quattordicenne americano, Emerson, che si reca a casa di un’amica, Riley, per provare un nuovo gioco: Infinite Adventure. Una avventura testuale pubblicata nel 1986, più o meno l’anno in cui la storia sembra ambientata. Ci sono infatti ancora i vecchi floppy disk che si usavano in quel periodo, le musicassette e i cd. E ovviamente niente Internet né smartphone o social network e quindi nessun modo per comunicare a distanza, a parte il telefono e la cara vecchia snail mail.
L’amicizia – l’amore? – prima di Internet
Ve lo dico perché l’avventura che Emerson gioca insieme a Riley sembra essere fin da subito il pretesto per approfondire la sua amicizia con lei. Amicizia che forse è un amore, che rischia di naufragare per l’imminente trasferimento di Riley in un altro stato. Ma forse, giocando a Infinite Adventure e agli altri giochi presenti nel computer della ragazza, Emerson troverà un modo per mantenersi in contatto con lei. Potrà così salvare il loro rapporto e farlo diventare col tempo qualcosa di più importante – c’è infatti una parte del gioco ambientata ai giorni nostri.
Non sono però giochi normali quelli di And Then You Come. Ognuno di essi contiene qualche riferimento, anche molto esplicito, alla vita di Riley. Realtà e fantasia si mescoleranno in una sorta di omaggio a La storia infinita di Michael Ende. E questo è secondo me il bello del gioco: una sfumatura (urban) fantasy che lo rende intrigante, spiazzante e che mi ha costretto a giocarlo fino in fondo, in una già fredda domenica novembrina. In realtà, a quanto pare, ho beccato il finale “triste”. Marco Innocenti sostiene che ce ne sia anche uno “felice”, che però – rigiocando l’ultima parte – non sono (ancora) riuscito a raggiungere.
È un gioco che comunque vi consiglio – se masticate bene l’inglese – perché dopo un po’ vi verrà davvero voglia di saperne di più di Riley e di ciò che prova o non prova per voi.
Il resto della IF Comp 2021
And Then You Come ha vinto l’IF Comp 2021 con una vertiginosa media voto di 8,16. Il gioco di B. J. Best – che ha partecipato al torneo con altri due giochi, iscritti sotto pseudonimo – ha conquistato anche il Miss Congeniality Awards, cioè il premio attribuito dai voti degli autori in gara.
La medaglia d’argento della IF Comp 2021 è invece andata a Dr Horror’s House of Terror di Ade (8,08 di media). Una delle avventure che avevo provato e votato e che mi era anche abbastanza piaciuta.
È una storia horror ambientata di notte in uno studio cinematografico, il presidente del quale vuole sacrificarvi a una divinità degli inferi. Bella idea e bella ambientazione, ma la parte centrale dell’avventura è funestata da una guardia che vi dà la caccia e dalla quale dovete nascondervi, interrompendo di continuo l’azione. Di sicuro c’è un modo per sbarazzarsi della guardia, ma io non l’ho trovato prima di smettere di giocare, un po’ annoiato.
Sul gradino più basso del podio è salito Mike Carletta con The Song of the Mockingbird (7,96 di media). Una avventura western che non ho giocato, ma a parser come le prime due e anche la quarta, la quinta e la sesta classificata. Il dominio della cara vecchia linea di comando ha dimostrato come i giocatori prediligano, anche nel 2021, l’interfaccia aperta a quella chiusa, a scelta multipla.
I piazzamenti degli italiani
I tre italiani in gara, di cui vi avevo parlato il mese scorso, non sono purtroppo riusciti ad arrivare nella parte sinistra della classifica, quella “alta”. L’avventura punta-e-clicca The Library di Leonardo Boselli (giocabile anche in italiano), che a me era piaciuta, si è classificata quarantaquattresima.
The Spirit Within Us di Alessandro Ielo, avventura a parser programmata direttamente in C, è arrivata sessantesima. The Daughter di Giovanni Rubino, storia a scelta multipla scritta con InkleWriter, si è piazzata al sessantanovesimo posto.
È andata abbastanza male anche a Codex Sadistica. L’avventura metallara di PS Berge che tanto mi aveva entusiasmato con le sue “magiche” jam ha chiuso l’IF Comp in quarantunesima posizione, su settantuno giochi in gara. Peccato.
Anche quest’anno comunque la manifestazione ha regalato – letteralmente – agli appassionati di interactive fiction tante nuove avventure con cui trascorrere il lungo, freddo inverno. Happy adventuring!