A quanto pare, da oggi sono ventottesimo nella classifica mondiale dei Gamification Gurus stilata da Rise. Si tratta di una graduatoria stilata in base alla popolarità degli iscritti sui social network e, soprattutto, alla loro capacità di creare e diffondere contenuti dedicati al mondo della gamification. L’iscrizione è libera e gratuita, poi sta all’ingegno e alla determinazione di ognuno mettersi nelle condizioni migliori per produrre e promuovere testi, immagini, video o anche solo link in grado di incontrare l’interesse del pubblico di Twitter, Google+, Slideshare, eccetera, per guadagnare più punti possibili.
La mia scalata alle vette della classifica dei Gamification Gurus, che conta circa 250 posti, era iniziata ai primi di gennaio per la curiosità di vedere fin dove sarei riuscito ad arrivare, facendo girare il mio materiale di autore di avventure testuali, giornalista culturale e appassionato di tutto ciò che è creativo e divertente. Già entrare nei primi cento sarebbe stata una soddisfazione, ma essere addirittura ventottesimo con un pugno di tweet (benché ritwittati) e qualche post cliccato e condiviso su Google+ mi fa un po’ sorridere.
Comunque anche questo mese cercherò di darmi da fare per diffondere il verbo della gamification sui miei social e ringrazio in anticipo chi continuerà a condividere i miei post. Se non altro, sarà un modo per promuovere l’interactive fiction e quindi le avventure testuali come strumento ideale per allestire processi formativi e promozionali più dinamici e funzionali.
In arrivo lo spin-off di Darkiss
Intanto, prosegue alla grande il beta testing della mia nuova avventura testuale, lo spin-off di Darkiss. Il gioco dedicato alle intrepide gesta del professor George Anderson dovrebbe essere on line nelle prossime settimane. Sara ed Emilio Audissino, Rino Capozzi, Daniele Galati hanno fatto finora un ottimo lavoro nello scovare bug e rendere l’azione più fluida e intuitiva.
Rispetto ai primi due Darkiss troverete un gioco leggermente più grande e articolato, soprattutto nella parte finale, che sarà piuttosto impegnativa… e pericolosa! Tuttavia, gli indizi per superare gli ostacoli non mancheranno, nascosti tra le righe dei testi, che come al solito dovrete leggere (e rileggere) con attenzione.
Nell’attesa, se non l’avete ancora fatto, date un’occhiata alla nuova avventura (con grafica) di Mariano Sassi. A dispetto dell’inizio difficile, o almeno complicato, la prima parte della trilogia Manca solo un verso quella poesia è un fantasy di spessore, pieno di azione, mistero e con riferimenti letterari che impreziosiscono l’ambientazione.