Lord Ruthwen il Vampiro

Lord Ruthwen il Vampiro

Ecco quello che è considerato in assoluto il primo romanzo di genere vampiresco. Scritto dal francese Charles Nodier sotto pseudonimo intorno al 1820, Lord Ruthwen il Vampiro è tra l’altro il seguito apocrifo della novella The Vampire. Una storia inizialmente attribuita addirittura al dissoluto Lord Byron e poi riconosciuta come opera del suo medico personale (e aspirante autore) John William Polidori.

In Italia oggi possiamo leggere le efferate imprese di Lord Ruthwen grazie alla traduzione del vampirologo e scrittore genovese Fabio Giovannini. L’opera è stata pubblicata dall’editore laziale Stampa Alternativa in una lussuosa edizione della collana Fiabesca (18 euro, 200 pagine). Il libro acquista ancora più valore proprio per il fatto di proporre insieme al romanzo di Nodier la novella di Polidori, in una terrificante “summa” delle malefiche imprese di Lord Ruthwen.

Il primo vampiro della storia

Da un capo all’altro dell’Italia, tra Venezia, Firenze, Modena, Napoli, quello che può essere considerato il primo vampiro della storia della letteratura moderna (dato alle stampe 70 anni prima del Dracula di Bram Stoker) sconvolgerà le vite di molti innocenti, riuscendo (quasi) sempre a dimostrare la propria estraneità alle vicende più agghiaccianti.

Estremamente vivaci e inquietanti anche le storie collaterali che i vari personaggi si trovano a vivere e a rievocare durante l’inseguimento allo spietato mostro, senza dimenticare lo stesso particolare racconto del vampiro di Bagdad che Lord Ruthwen proporrà per cercare di accattivarsi le simpatie della sua corte.

A impreziosire ulteriormente il volume una Vampireide finale con foto, disegni e citazioni dei più famosi succhia sangue della storia. Oltre agli arci noti Dracula, Lestat, Edward Callen, sono presenti anche Kurt Barlow, Bill Compton, Angel, Jerry Dandridge, il Conte Strahd von Zarovich.

Per approfondire l’argomento, vi segnalo inoltre il mio saggio sui vampiri nella storia e nell’arte che ho scritto proprio per questo sito. E ricordate che vi aspetto nella Cripta di Darkiss!