Il 20 dicembre 2018 ci lasciava, a soli 57 anni, Andrea G. Pinketts. Il principe del noir, dopo essersi misurato – come amava dire – con individui della miglior stazza e della peggior razza, e aver vinto sfide impossibili, non solo letterarie, veniva sconfitto da un tumore all’ospedale Niguarda di Milano. Un anno è passato da allora, da quella notizia che è stata come un colpo di pistola al cuore per i tanti fan, numerosi anche in Liguria. Una terra che Pinketts, al secolo Pinchetti, amava quasi come la sua Milano e in cui aveva ambientato storie di successo e organizzato e animato varie manifestazioni culturali.
Pinketts e la Liguria
Come tanti altri milanesi, veniva spesso in vacanza a ponente, dalle parti di Alassio. Un giorno però aveva scoperto Laigueglia ed era stato rimasto folgorato dalla bellezza del piccolo borgo marinaro, misconosciuto rispetto ad altri lidi marinari più modaioli. Così nel 1999 aveva deciso di ambientarci Fuggevole turchese, poi pubblicato nel 2001. Era uno dei romanzi che avevano per protagonista il suo alter ego Lazzaro Sant’Andrea, che appunto in fuga da Alassio viveva a Laigueglia una delle sue peripezie più strampalate, trasformandosi da cacciatore di dote a principe azzurro.
Successivamente aveva scritto Nonostante Clizia, in cui Sant’Andrea tornato in vita dopo una morte apparente – altrimenti che Lazzaro sarebbe? – iniziava la sua nuova avventura a Savona. C’è anche un racconto ambientato al Festival di Sanremo, in cui Pinketts indaga insieme al Gabibbo sulla scomparsa di Pippo Baudo. È però di persona che il principe del noir milanese ha dato il suo meglio in Liguria. Spesso ha promosso autori, locali e situazioni metaletterarie destinati poi ad assurgere a fama nazionale.
Tanti amici in riva al mare
Gli scrittori liguri Enrico Ratto, Daniele Genova e Claudia Salvatori sono stati tra i suoi amici più cari. Con loro (e altri) ha pubblicato vari libri e organizzato presentazioni ovunque, dalle librerie ai bar, dalle spiagge alle discoteche. A Laigueglia è anche diventato amico di Dirk, il proprietario del Saloon, prematuramente scomparso nel 2006 e al quale Pinketts ha dedicato il premio letterario della rivista Noir Magazine, per cui scriveva all’epoca insieme agli altri big del genere. A Sanremo, con Angelo Giacobbe, ha animato varie rassegne estive, tra cui nel 2017 Soleà, il festival incentrato sul ricordo di Jean-Claude Izzo. A Triora, il borgo delle streghe, ha partecipato nel 2006 a una vivace notte noir.
A Andora è stato ispiratore e promotore dell’A. G. Noir, altra apprezzata manifestazione letteraria. A Genova è stato in vari locali, così come nello spezzino. Pur essendo uno scrittore di fama internazionale, spesso invitato anche in tv, Pinketts non rifiutava mai un invito se veniva da un amante dei libri come lui. Incoraggiava tutti a leggere e a scrivere, gli piaceva bere (e brindare) e raramente si separava dal suo sigaro.
Tuttavia, a dispetto dell’immagine di bello e dannato, Pinketts era anche uno sportivo che amava tenersi in allenamento. Era maestro di kendo e la dimestichezza con le arti marziali gli aveva permesso di vivere per strada, come un clochard, per svolgere importanti inchieste giornalistiche con cui aveva vinto altri premi. Della Liguria, oltre che il mare, amava la gente, che a sua volta amava lui perché era un buono. Un duro, sì, ma dal cuore d’oro. Un campione di solidarietà sempre pronto a difendere i più deboli dai torti perpetrati dai più forti.
Un vuoto incolmabile che si può solo tingere di noir, rileggendolo
Ha lasciato in effetti un vuoto incolmabile. Un vuoto che possiamo tingere di noir rileggendo le sue storie, ma che non potremo mai riempire con un altro scrittore. Personalmente ho conosciuto Pinketts alla fine degli anni 90 alla libreria del Giallo di Milano. La cara, e compianta, libraia Tecla Dozio mi mise in contatto con lui e con l’amico Andrea Carlo Cappi perché potessi presentare insieme a loro la mia prima raccolta di racconti, Ombre.
Ci frequentammo per anni e organizzammo vari eventi, a Milano e in Liguria. Pubblicammo insieme in un sacco di antologie, tra cui la celebre Invito alla festa con delitto, e lavorammo insieme a Noir Magazine. Al Noir in Festival di Courmayeur del 2006 trascorremmo un’intera notte a girare per i bar del paese. Tra una birra e l’altra, mi diede qualche consiglio per diventare bravo come lui. Ma nessun consiglio poteva bastare per eguagliare una simile leggenda vivente.
E la leggenda di Pinketts, a un anno dalla sua morte terrena, è più viva che mai. A maggio Mondadori ha pubblicato, postumo, il suo ultimo libro: E dopo tanta notte, strizzami le occhiaie. Cappi, Narciso, Di Marino, Luca Crovi e gli altri suoi amici milanesi (e non) lo ricordano sempre con effetto, così come Antonella Viale e i giornalisti che scrivevano di lui (e scriveranno ancora a lungo). Nell’estate del 2020 lo celebreremo a Sanremo, in un evento speciale già in programma a Soleà. Il festival della cultura mediterranea, che Pinketts aveva battezzato nel 2017, renderà il giusto omaggio a un così grande amico della Liguria e uomo sempre pronto a tuffarsi tra le onde del mare noir.
Marco Vallarino