La dolce storia della mia famiglia a Studio Aperto

Chi non è di Imperia, e segue la mia attività soprattutto online, probabilmente ignora un aspetto rilevante della mia vita. Oltre che giornalista, scrittore e videogame designer, sono anche contitolare di una pasticceria: quella della mia famiglia.

La pasticceria Piccardo

Mia madre Carla Piccardo e mia zia Maria Teresa sono infatti le nipoti di Giacomo Piccardo, che nel 1905 giunse giovanissimo a Oneglia (all’epoca Imperia non esisteva ancora; fu creata nel 1923) per aprire un locale tutto suo: l’Ideal Bar che poi divenne Splendid Bar e, nei successivi anni 20 con l’aiuto della sorella Teresa, la pasticceria Piccardo, che esiste ancora oggi e fa parte – per la sua rilevanza sociale e culturale – del ristretto novero dei Locali Storici d’Italia riconosciuti dalla omonima associazione patrocinata dal Ministero per i Beni Culturali.

Piccardo, che è anche caffetteria, gelateria, ristorante (a pranzo) e wine bar, è il luogo in cui sono cresciuto. Ancora oggi, pur lavorando a tempo pieno come giornalista, ci trascorro molto tempo, ma più che altro per mangiare ottime brioche e bere deliziosi caffè e cappuccini. Tra la fine degli anni 90 e l’inizio dei 2000 ci ho organizzato vari eventi letterari. Gli amici scrittori della Scuola dei Duri di Milano, tra cui il compianto Andrea Pinketts, sono venuti varie volte a presentare i loro libri da Piccardo.

Adesso che il noir a Imperia non va più di moda, mi limito a curare il sito del locale e la pagina Facebook. E, come dicevo, a passarci una buona parte del mio tempo libero e non solo. Già perché per me Piccardo è anche una sorta di ufficio, in cui ricevo spesso chi devo intervistare e incontro chi collabora ai miei progetti.

Piccardo a Studio Aperto

Ve ne parlo/scrivo oggi perché qualche settimana fa ci ha fatto visita la troupe Mediaset del giornalista Francesco Mortola, per realizzare per il telegiornale Studio Aperto di Italia 1 un servizio sulla storia e i prodotti di Piccardo. Il risultato, andato in onda lo scorso 22 febbraio 2020, si può vedere a questo link. “Da locale d’elite a luogo di ritrovo, punto di riferimento soprattutto per gli amanti della pasticceria” è il sottotitolo del servizio che rende omaggio agli aneddoti più noti e mostra i dolci di punta della nostra produzione artigianale, tra cui la celebre stroscia all’olio extravergine di oliva e i nuovi babà al rum in vasocottura, distribuiti anche da Noberasco. Oltre a noi tre – mia madre, mia zia e io – si vede anche Umberto Borelli, novantenne testimone del leggendario caffè preso al volo da Fausto Coppi durante la vittoriosa Milano-Sanremo del 1946.

E poi hanno partecipato alle riprese, e alla festa (con torta) che abbiamo organizzato per celebrare l’evento, anche l’influencer Ilaria Salerno, i campioni dello sport imperiese Federico Garibaldi e Davide Oriolo, il giornalista Pierantonio Ghiglione, l’attore Eugenio Ripepi.

È stato un bellissimo momento di cui mi fa piacere scrivere anche su questo blog. Peraltro la pasticceria Piccardo è anche citata nel mio romanzo Il cuore sul muro oltre che da moltissime guide italiane e straniere. È il luogo in cui, almeno a Imperia, le memorie del mondo si incontrano. E possono nascere dolci storie tutte da raccontare.