Gola profonda

Racconto noir pubblicato sul settimanale La Riviera del 7 maggio 2004

Se pensate che “Gola profonda” sia un racconto porno, siete fuori strada. Come ho scritto sopra, è un racconto noir, per non dire pulp. Nella primavera del 2004 la mia collaborazione con il settimanale La Riviera di Sanremo, relativa alla rubrica delle Leggende Metropolitane, si concluse con questa ultima breve storia dedicata alle truffe agli anziani. Era già allora un argomento assai discusso, con innumerevoli casi di uomini e donne diversamente giovani raggirati nei modi peggiori da gente senza scrupoli.

Allora decisi di architettare una rivincita clamorosa, che permettesse alla attempata protagonista non solo di salvare la propria borsa ma anche di mangiare una bella bistecca, come sognava da tempo. Buona lettura!

Gola profonda

Racconti

Ogni volta che Rita passa davanti alla vetrina di una macelleria, si fa il segno della croce e dice una preghiera. “Gesù, ti prego, fa’ che questo mese mi rimangano abbastanza soldi per comprare una bella fiorentina. Sono mesi che non ne mangio una. I soldi della pensione mi bastano appena a pagare l’affitto e le bollette. E ormai sono così vecchia che nessuno vuole più prendermi a lavorare per fare le pulizie o assistere qualche signora più anziana di me. Mi sono stufata di mangiare sempre minestra, pasta al pomodoro, frittate e verdure bollite. Il mese scorso ero riuscita a risparmiare qualcosa. Dopo la Befana avevo cercato di tenere il riscaldamento quasi sempre spento, coprendomi bene. E alla fine la bolletta del gas era stata molto meno alta del solito. Ma, proprio quando mi ero decisa a andare in macelleria, quel bastardo in motorino mi ha preso la borsa. Sono rimasta in mezzo alla strada, tramortita, senza neanche le chiavi per riaprire la porta di casa.”

“Adesso che siamo in primavera” riprende Rita “la bolletta del gas sarà ancora più bassa. Però chi mi assicura che la prossima volta che porterò i miei risparmi in macelleria per comprarmi una succulenta bistecca di manzo non sarò scippata ancora? Molte signore si fanno accompagnare in giro dai figli o dai nipoti, per stare tranquille. Ma io sono sola: non ho neanche un’amica con cui farmi forza quando esco di casa. Tutto quello che mi rimane sono le telenovela che guardo in televisione e la speranza di mangiare ancora una fetta di carne come quelle che mi servivano nei ristoranti di lusso quando il mio fidanzato mi portava fuori a cena. Peccato che sia morto in guerra, altrimenti a quest’ora non avrei problemi a riempirmi la pancia con ogni ben di Dio. Gesù, ti prego, fa che questo mese…”

La visita

Avvilita, Rita torna a casa. Accende la televisione e sprofonda in poltrona. La puntata di Beautiful è appena iniziata quando qualcuno suona alla porta. Rita si alza e va ad aprire, protetta dal catenaccio. “Buongiorno, signora” la saluta affabilmente un elegante giovanotto dal sorriso smagliante, con un grosso pacco infiocchettato sotto il braccio. “Sono il dottor Trucco della Stirabene International. Lei è stata sorteggiata dal nostro computer per ricevere gratuitamente il nuovo modello di ferro da stiro SI2004. Basta solo che mi dia in cambio il suo.”

“In effetti il mio non stira più tanto bene” commenta Rita facendo accomodare il giovanotto in cucina. “Avete sorteggiato la persona giusta! Mentre glielo vado a prendere, gradisce un bicchiere di vino?”

“Con piacere!” esclama il dottor Trucco, che sta già pensando a cosa potrà fregare, dopo aver narcotizzato la vecchietta con lo spray che nasconde sotto la giacca. In giro non sembra esserci molto, ma cercando bene qualcosa si trova sempre.

Rita gli versa un bel bicchiere di rosso, poi va nello sgabuzzino a prendere il vecchio ferro da stiro. Quando ritorna in cucina, il giovanotto è già collassato sulla poltrona, privo di sensi.

“Contro gli scippatori non avrò speranze” mormora la donna rimettendo a posto la bottiglia di vino. “Ma con un truffatore da strapazzo come questo me la posso ancora cavare. Nessuna azienda regalerebbe mai un ferro da stiro a una povera vecchia come me. E poi il mio funziona ancora benissimo.”

L’idea

Sta per chiamare la polizia, quando ha una idea migliore. “L’effetto del sonnifero non durerà a lungo, ma potrebbe non capitarmi più un’occasione come questa” pensa osservando il corpo esanime del giovanotto.

Cercando di non sbatacchiarlo troppo, lo spoglia completamente. Lo guarda ammirata, quasi vogliosa. Lo tasta a lungo, assicurandosi che sia tutta carne soda, poi afferra la mannaia e comincia a tagliare.

Marco Vallarino