La superiorità della civiltà orientale

Racconto fantanoir pubblicato su Il Secolo XIX del 16 febbraio 2002 e su M-Rivista del Mistero #9/10 del 2002

A Genova, un ragazzo sgozzato nei vicoli. A Varazze, una ragazza stuprata in spiaggia e poi affogata in mare. A Savona, un bambino investito da un’auto pirata in pieno centro. Ad Albenga, una ragazza uccisa a pietrate e un’altra inseguita e pugnalata. A Imperia Oneglia, una donna strangolata e un medico piromane. A Imperia Porto Maurizio, una bambina violentata e uccisa da un pedofilo. A San Remo, il festival della criminalità italiana (e non). A Ventimiglia, un uomo accoltellato (e sfregiato). E poi, gli incendi. La siccità. Il rischio terremoti. Gli incidenti mortali sull’Autostrada dei Fiori. Le forze dell’ordine che si affannano per trovare una spiegazione logica a tutto. Il mare sempre piú inquinato. Il Genoa e la Sampdoria in serie B. E il turismo in netto calo.

Riccardo Mininni posa il dossier e sorride soddisfatto. L’estate è vicina e la vittoria sull’odiato nemico ancora di piú. Gli inviati stanno facendo un ottimo lavoro. Tra poco nessuno avrà piú dubbi sulla superiorità della civiltà “orientale” e le spiagge, gli alberghi, i bar, le discoteche che si trovano dalla parte giusta della penisola celebreranno un trionfo senza precedenti. La gallina dalle uova d’euro farà gli straordinari.

Dopo le vacche magre degli ultimi anni, la Liguria ha tentato in tutti i modi di tirarsi su, con i finanziamenti europei, i soldi del G8, le bandiere blu, i ministri e gli onorevoli, ma Mininni e i suoi amici non sono stati a guardare. E le vacche non sono ingrassate. Anzi, sono diventate anoressiche. Coi tempi che corrono, e che inciampano in stagioni sempre piú buie, il turismo non è piú una torta divisibile e se uno mangia, l’altro non può che stare a guardare. Mors tua, vita mea, dicevano i latini. Avevano ragione. Presto saranno stabiliti nuovi obiettivi e giungeranno altri inviati, disperati senza casa e senza famiglia, disposti a tutto pur di mettere qualche boccone di cibo per cani nello stomaco e un pezzo di lamiera sopra la testa. Uomini chiamati a riscuotere il tributo di sangue reclamato dal dio Euro, per continuare a prosperare piú di qua che di là. Radio, televisione e giornali fanno il resto: sole e mare da una parte, piombo e sangue dall’altra.

L’unica cosa che un po’ dispiace a Mininni è che, come sempre, non ci sarà posto per tutti. Qualcuno sarà costretto ad accontentarsi di un ripiego. O meglio, del Ripiego, con la erre rigorosamente maiuscola. Come Riviera. Come Rumenta, per usare un termine appropriato. Ma sarà una vacanza triste, condizionata dalla sensazione di aver perso un’occasione e di essere un turista di serie B, che si sentirà già fortunato se riuscirà a tornare a casa sano e salvo e che si affretterà, l’anno prossimo, a telefonare per prenotare un albergo coi fiocchi qualche centinaio di chilometri piú a est.

Mininni riapre il dossier e osserva rapito la foto degli squali. Squali piccoli, che riescano ad avvicinarsi alla riva. E affamati, abbastanza da… Mininni già pregusta la prima pagina di tutti i quotidiani e gli speciali dei telegiornali. Peccato per le piovre giganti e i draghi marini: gli esperimenti col DNA dei dinosauri non hanno dato i risultati sperati. Ma l’appuntamento con la fantascienza è soltanto rimandato.

Nel silenzio dell’ufficio di uno dei suoi tanti alberghi, Mininni arriva all’ultima pagina del dossier. Le sue pupille si dilatano a dismisura. Il gran giorno si avvicina. La preparazione dei kamikaze è a buon punto e, con quello che sta succedendo in giro per il mondo, sarà un gioco da ragazzi farli passare per integralisti islamici.

Per ottenere la vittoria totale e definitiva sul nemico, bisogna colpirlo al cuore. Sradicare il suo orgoglio. Distruggere il simbolo della sua grandezza. La Lanterna di Genova può andare bene. Mininni scopre i denti in un sorriso che farebbe impallidire Gesù Cristo e appone la sua sigla in fondo all’ultima pagina del dossier: Ri. Min.