Intervista alla pittrice e scultrice ideatrice del concetto di verticalismo
Serenella Sossi è un’artista della mia città che ho conosciuto grazie a un’amica comune, Pamela Pepiciello. Quando nel 2017 mi sono recato nel suo studio a intervistarla, mi sono trovato di fronte a una persona dotata di grande talento oltre che di passione per la propria opera. La quantità di quadri dedicati al mare, tema tra i miei preferiti, mi ha fatto emozionare. Così come il ricordo dell’attentato del 14 luglio 2016 a Nizza. E tante altre cose di cui leggerete tra poco.
Proiettato tra cielo e mare, ecco il verticalismo di Sossi
Il Secolo XIX, 3 maggio 2017
Londra, Losanna, Basilea, San Sebastian, Strasburgo, Capri sono le prossime tappe del viaggio dell’arte di Serenella Sossi nel mondo. La pittrice e scultrice imperiese è da tempo una personalità di primo piano del panorama artistico contemporaneo.
In circa vent’anni di febbrile attività creativa, Serenella Sossi ha realizzato oltre cinquecento opere. Alcune sono andate a impreziosire le collezioni di importanti gallerie e musei. Altre sono state acquistate da privati che condividono con la pittrice di Porto Maurizio la passione per il colore blu, il mare, le gru, l’infinito e, soprattutto, il particolare concetto di verticalismo.
«Quella cosa» spiega l’artista «che permette all’animo umano di innalzarsi al di sopra della realtà materiale. Un’ispirazione che diventa catarsi e rinascita, attraverso la sublimazione dell’estro creativo in un percorso di crescita non solo artistica ma anche umana. Del resto, uno degli scopi sociali dell’arte è proprio quello di migliorare la comunicazione tra i popoli e tirare fuori il meglio che c’è in ognuno di noi.»
Il verticalismo come marchio di fabbrica
Particolarità di molti quadri di Serenella Sossi è la riga verticale che si staglia in mezzo al disegno, come richiamo, estemporaneo ma puntuale, al verticale. Quasi un marchio di fabbrica che raramente manca nelle sue opere, anche in quelle più concettuali.
«Da tempo» racconta la pittrice, che dipinge prevalentemente a olio «ho affiancato all’approccio figurativo, che generalmente si declina nella realizzazione di paesaggi di mare o di ritratti di donne, uno più personale, astratto, in cui tramite combinazioni di figure geometriche prive di richiami al mondo reale cerco di esternare le mie emozioni più forti, sia in positivo che in negativo».
Da molti anni Serenella Sossi vive a Nizza, città che le permette di gestire al meglio gli impegni di artista, grazie anche alle collaborazioni con la galleria italofrancese Monteoliveto e con l’associazione StArt. L’anno scorso, dopo l’attentato del 14 luglio, ha dedicato alla città francese un quadro, nel quale ha raffigurato la baia degli Angeli.
Le sculture di Serenella Sossi
Spesso, è impegnata a sostenere progetti di promozione dell’arte italiana in Francia e viceversa, per rinsaldare il legame creativo tra i due popoli. Una delle sue opere più importanti è esposta alla biblioteca civica di Imperia: il LibroKronoss, ovvero una scultura che simbolizza l’evoluzione nel tempo della scrittura e delle culture.
«Come scultrice» prosegue Sossi «mi dedico più volentieri al figurativo. Mi piace scolpire figure umane che simbolizzino certi stati d’animo oppure oggetti rappresentativi di particolari idee e pensieri. A Imperia, recentemente ho portato alcune installazioni realizzate con dei fiammiferi. Poi a volte mi capita di inserire degli aggetti anche nei quadri, per dare più volume all’immagine. L’obiettivo resta quello di innalzare l’opera verso un’espressività più complessa, insieme, spero, alla percezione dello spettatore».
Dopo essere stata vicina in passato agli artisti della corrente espressionista tedesca, e poi al pittore russo Michail Vrubel’, Sossi ha di recente adottato come punti di riferimento Nicolas De Staël, Pierre Soulages e Mark Rothko, senza dimenticare i dettami dell’arte povera del 900, in particolare quelli dell’opera di Alberto Burri.
Il francese Michel Gaudet, artista, critico e fondatore della Maison d’Artistes di Cagnes sur Mer, la storica dell’arte torinese Maria Grazia Imarisio e la giornalista e scrittrice genovese Maria Galasso sono i critici che seguono più da vicino l’opera di Serenella Sossi, pronti a innalzarsi con lei verso nuove vette artistiche.
Marco Vallarino