Intervista al fotografo imperiese impegnato nel sociale
Settimio Benedusi è di Imperia come me. Ci conosciamo da parecchi anni e ci incontriamo spesso in giro, quando lui è in città. Per Il Secolo XIX ho scritto varie volte dei suoi scatti di successo, così come delle sue iniziative a sfondo sociale. Benedusi è infatti sempre pronto a mettere la sua arte fotografica a disposizione di progetti benefici. A Imperia ha partecipato ai (tanti) tentativi di rilancio sociale e risveglio culturale della città. E un giorno, come state per leggere, ha trovato il tempo di raccontarmi come ha deciso di dedicare la sua vita alla fotografia.
La prima macchina fotografica di Settimio Benedusi
Una macchina fotografica regalata per caso è diventata lo strumento del successo di quello che oggi è considerato uno dei più dotati artisti italiani. Settimio Benedusi, imperiese, è un fotografo di fama internazionale, che ha lavorato con grandi star della moda, per marchi e giornali importanti e non solo. Spesso ha messo il suo obiettivo a disposizione di cause sociali e iniziative benefiche, ottenendo sempre risultati eccellenti. Nel suo obiettivo è finita anche Bebe Vio, per la copertina di Panorama. Un’immagine dedicata al tema del coraggio, in cui la stella della scherma appare, con la sua proverbiale grinta, all’ingresso di un oscuro tunnel.
“L’idea mi è venuta all’improvviso, mentre passavo di lì per andare da Bebe” racconta Benedusi. “Nel mio lavoro, l’ispirazione viene prima della tecnica, insieme alla voglia di migliorare e alla capacità di comunicare, di riassumere ed enfatizzare in un singolo scatto tutti i particolari più importanti dell’immagine. Per me, scattare fotografie, non è solo un lavoro. È un percorso di vita iniziato tanti anni fa. Ogni giorno mi porta più lontano, ma anche più vicino a quello che voglio essere e fare”.
L’avventura di Benedusi nel mondo della fotografia è iniziata a dodici anni, quando ha ricevuto in regalo dal padre una macchina fotografica. “Un oggetto che mi ha subito stregato” rivela l’artista. “Dopo aver fatto le prime foto di prova ai miei amici, ho deciso che quella era la cosa che più mi interessava al mondo e ne ho fatto la mia ragione di vita. Per diventare un fotografo professionista, ho lasciato la mia città e mi sono trasferito a Milano, senza conoscere niente e nessuno. È stata dura, ma ho trasformato la mia passione in un lavoro a tempo pieno”.
Un artista orientato all’impegno sociale
A dispetto dei tanti impegni di fotografo di successo, chiamato a realizzare importanti campagne pubblicitarie, Benedusi trova sempre il tempo di cimentarsi in imprese più orientate al sociale, che gli permettano di lavorare in maniera più personale. Recentemente, all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ha realizzato una serie di fotografie in cui ha immortalato i giovani pazienti del centro oncologico con indosso particolari travestimenti dedicati ai loro sogni nel cassetto (come fare l’astronauta, il supereroe, il genio della lampada). Sempre a Milano, in un locale di corso Como, insieme ad altri famosi fotografi, si è messo a disposizione di tutti coloro che fossero interessati a farsi fare una foto. “Mi interessa molto capire il valore sociale della fotografia” spiega Benedusi. “Voglio sapere che cosa rappresenta per gli altri, al di là della possibilità che offre di documentare alcuni attimi e contesti, presumibilmente importanti, della nostra vita”.
Settimio Benedusi a Imperia
Pur essendo un fotografo di fama internazionale e pieno di impegni in giro per il mondo, Settimio Benedusi ha trovato il tempo di portare la sua apprezzata arte anche a Imperia. Nel 2012 alla rassegna delle Vele d’Epoca ha esposto alla palazzina Liberty l’immagine di un’onda fotografata come una diva delle passerelle, con tanto di flash e riflettori. L’anno successivo ha partecipato con un’intervista al documentario su Giulio Natta. Nel 2016 ha realizzato il calendario fotografico Colore nero dedicato ai migranti ospiti di una comunità locale. I proventi delle vendite della pubblicazione sono state devolute alla Croce Bianca per finanziare l’acquisto di un defibrillatore.
Nel 2017 ha partecipato con una installazione fotografica alla mostra di arte contemporanea The Real Face allestita a villa Faravelli con opere ispirate al mito di David Bowie. Le imprese dell’artista portorino sono raccontate nel blog aperto nel lontano 2003 sul sito ufficiale www.benedusi.it. Uno spazio in cui Benedusi condivide opinioni, progetti, sensazioni (e foto) con i tanti fan.
La video intervista con Marco Montemagno
Su YouTube si può invece vedere l’intervista che Settimio Benedusi ha rilasciato a Marco Montemagno nel marzo del 2019. Il guru del digitale, che vanta un milione di fan, ha incontrato il fotografo portorino per discutere con lui dell’importanza della fotografia come linguaggio, da declinare su vari fronti.
La cena del silenzio alle Logge del Parasio di Porto Maurizio
Nell’estate del 2019 Settimio Benedusi ha organizzato a Imperia una particolare cena del silenzio contro lo sproloquio e il mugugno. L’evento è andato in scena la sera del 10 agosto nel borgo medievale del Parasio di Porto Maurizio, con lo scopo di raccogliere fondi per la tinteggiatura delle logge di Santa Chiara. L’iniziativa ha permesso ai partecipanti di cenare fronte mare proprio sotto il celebre loggiato e di assistere, nel corso della serata a vari spettacoli, che hanno permesso, insieme ai piatti del menu, di riscoprire il piacere dei cinque sensi.
Più recentemente, Benedusi ha lanciato il progetto Ricordi?, tour itinerante di ritratti fotografici stampati. L’iniziativa, affiancata da vari eventi collaterali, ha visto anche la partecipazione dell’amico e collega Oliviero Toscani.
Marco Vallarino