Il bello delle avventure testuali diventa un gioco su Facebook

Chi dice che le avventure testuali sono belle da giocare ma non da vedere? Le opere di interactive fiction sono basate su un’interfaccia testuale, a linea di comando o anche punta e clicca, ma non è raro che offrano anche delle immagini di accompagnamento. Alcune, nel corso dei decenni, sono state illustrate da pittori famosi, come Hans Piu. Altre avevano comunque un comparto grafico notevolissimo, già nei primi anni ’80, quando nacque l’usanza di impreziosire, o almeno vivacizzare, i testi della storia interattiva con dei disegni.

Dopo il boom commerciale degli anni ’80, la produzione delle decadi successive legata perlopiù alla comunità di appassionati nata su Internet – su Usenet più precisamente – si è concentrata sulla qualità dei testi. Cura della scrittura, sviluppo della trama, studio dei puzzle furono giudicati più importanti, com’era logico che fosse. Inoltre il disegno richiede tutt’altre capacità rispetto allo storytelling e al design. Capacità che pochi scrittori di solito hanno o vogliono mettere in pratica quando scrivono.

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