L’immaginazione al potere: quando si può vedere tutto senza vedere niente

L'immaginazione al potere sul Corriere dei Ciechi

L’immaginazione al potere, oltre che un noto slogan rivoluzionario, è il titolo dell’articolo che ho scritto per il nuovo numero del Corriere dei Ciechi. La rivista mensile edita dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, e diretta da Mario Barbuto, mi ha chiesto, tramite la redattrice Silvia Colombini, di presentare a lettrici e lettori le avventure testuali come tipo di videogioco accessibile anche a chi non può vedere. Le opere di interactive fiction, basate sulla lettura di brevi testi e sulla scrittura di semplici comandi di una o due parole per mandare avanti la storia, possono infatti interfacciarsi con la sintesi vocale e la tastiera braille per permettere davvero a chiunque di giocare.

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Enigma, un’avventura lunga vent’anni

La sera del 20 marzo 2001 andava on line la versione 1.0 di quella che sarebbe divenuta la mia avventura testuale più giocata, oltre che uno dei videogiochi italiani più scaricati dalla rete, con oltre 70.000 download certificati dai siti degli host. Enigma compie oggi vent’anni ed è ancora, per qualche strano motivo, il mio gioco più cliccato, condiviso, commentato. Per me è quindi d’obbligo festeggiare il suo ventennale con questo post celebrativo, in cui vi racconterò un po’ di storia.

La versione 1.0 della avventura testuale Enigma, risalente al 20 marzo 2001

Tutto cominciò nel febbraio del 2001, quando iniziai a tracciare la mappa di una nuova avventura. All’epoca scrivevo i miei giochi ancora in Qbasic. Usavo un listato che metteva insieme il celebre Modulo Base di Enrico Colombini e il Demo Adventure di Maurizio Giunti. Rispetto a Inform, il parser era meno elaborato, ma si potevano aggiungere comandi speciali, come mi sarei divertito a fare nelle versioni successive del gioco.

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